SmokeysDad
The Archeological Museum of Fara in Sabina was one of the highlights of our visit to the Sabina region. It houses some very important archeological finds relating to the fascinating pre-Roman Sabine culture that flourished in this region up until the time when it was overwhelmed and absorbed by an expanding Rome.I have been to many of Rome and Orvieto’s great museums and I have enjoyed them immensely, but their size can be overwhelming. Fara’s smaller civic museum is just the right scale and is so wonderfully laid out. I have to say we were totally blown away by the richness of the exhibits, which were mostly from the excavated necropolises of two nearby Sabine cities, Cures, and Eretum. The museum features beautiful displays of Sabine ceramics, jewellery, bronze, glass, enamel, stone and other artefacts in the usual glass cases, but it also has engaging cutting-edge multi-media displays in a second gallery above the old bakery across the street, and this display is world class!This is a museum well worth visiting and one that the people of this region should be very proud of. I would highly recommend combining a visit, like we did, with a tour of nearby Farfa Abbey and a visit to the magnificent L’Ulivone (continental Europe’s largest and oldest olive tree) in nearby Canneto.
Albapenia
Il museo è da visitare da grandi, piccini e scolaresche.Bellissima la spiegazione video del ritrovamento, per caso, di questa Necropoli, anch'essa, per mancanza di fondi, a rischio chiusura, se non fosse per quei giovani studiosi volontari che fanno salti mortali per andare avanti.
Elmistigo
Interessante approfondire la cultura e la storia di questo posto. Vale la pena visitarlo e fare un giro in questo splendido paese.
Sbowparadise
E' un museo inserito in un contesto splendido. Ha dei reperti unici al mondo che racconta la nobile storia della sabina, andrebbe valorizzato meglio ma confidiamo nelle istituzioni per questo. Molti reperti vanno tirati fuori dai magazzini e collocati!
229fabriziot
Questo piccolo gioiello fa tornare alla luce una civiltà misconosciuta, che pure è stata alla base della nascita di Roma. Per chi, come il sottoscritto, è figlio di questa terra, è motivo di orgoglio che venga finalmente fatto conoscere in modo semplice ma molto efficace ed accattivante un passato ancor oggi tanto presente nei pensieri di noi moderni Sabini.
turco_debora
mi è stata proposta questa visita culturale e visto che sono amante della storia sono andata..a pochi km da Roma si trova Fara Sabina in cima ad una collinail museo è una ricca esposizione di gioielli, bronzo, vetro, smalti, pietre e oggetti in vetro
StefanoP624
Oltre alle tradizionali sale che si trovano nei musei civici, in particolare questo riguarda tutta la Sabina, ed è valorizzato da i resti di una tomba di un principe Sabino ricostruita con riproduzioni multimediale oltre agli oggetti esposti fisicamente. Si visita in 30 minuti ed è molto economico 5 €
useppe
Molto interessante è una sala multimediale dove si ricostruisce la vita antica del luogo; ricordiamo che nella zona sorgeva Cures - ora Corese Terra - la città di Tito Tazio.
ValeeClaudio
Nel Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina è possibile avere un’idea della vita quotidiana dei Sabini, popolazione pre-romana, conosciuta principalmente per il ratto delle Sabine e per l'amatissimo re Numa Pompilio. I reperti provengono principalmente dagli scavi effettuati nel territorio delle antiche città di Cures – considerata la capitale della Sabina – ed Eretum. Trasferito nel 2001 dall’Abbazia di Farfa nel rinascimentale Palazzo Brancaleoni, all’interno del borgo medievale farense, delinea un particolare percorso tra la città dei vivi, Cures, e la necropoli Eretum.
Ferraguida
Il Museo Archeologico è un piccolo gioiello con pochi reperti dalle antiche città della Sabina, ma molto ben presentati e descritti.La vera sorpresa però è il paese che lo contiene: Fara Sabina è arroccato in cima a una collina con una splendida vista sulla pianura, oltre Roma fino al mare. Ma è il paese a stupire per le sue strade perfettamente pavimentate, la pulizia, l'assenza di traffico, le case quasi tutte restaurate e un'atmosfera di pace e tranquillità che da sempre ha attirato monaci, suore e i romani in fuga dal caldo della pianura. Le brutte periferie che caratterizzano quasi sempre le località laziali, qui sono inesistenti. Non è facilissimo da raggiungere (strada tortuosa, oppure treno più bus), gli autobus Cotral si fermano un po' distanti dall'ingresso del paese, ma è un difetto che si può perdonare, considerando tutto il resto.